Amo Poirot!
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Un libro molto bello, un saggio breve sull'astronomia e la fisica, sulle ultime scoperte. Un meraviglioso aggiornamento su queste tematiche di cui poco si parla. Per capire che tutto è relativo ed estremamente precario.
Splendida la visione allargata dell'autore, non solo incentrata sul punto di vista scientifico, ma anche su quello umanistico.
"It wasn't so much that I wanted to thoroughly explore the countries themselves; this has been done. It was more that I wanted to thoroughly explore one aspect of myself set against the backdrop of each country, in a place that has traditionally done that one thing very well. I wanted to explore the art of pleasure in Italy, the art of devotion in India and, in Indonesia, the art of balancing the two. It was only later, after admitting this dream, that I noticed the happy coincidence that all these countries begin with the letter I. A fairly auspicious sign, it seemed, on a voyage of self-discovery."
Un testo davvero illuminante e per il quale sono grata.
Semplice, fluido, un approccio del tutto diverso dal solito. Ma efficace.
"Questo è un punto molto importante: non pensare di dover combattere il male e di doverlo cacciare dal tuo cuore e dalla tua mente. Sarebbe un errore. La pratica consiste nel trasformare se stessi. Se non hai rifiuti non puoi fare il compost, e se non hai il compost non hai nulla con cui nutrire il fiore che è in te. La sofferenza, le afflizioni servono: sono organiche, quindi sai di poterle trasformare e di poterne fare buon uso."
L'epigrafe latina di una donna romana, Turia, una domina di tutto rispetto di cui, per ironia della sorte, si è tramandata conoscenza fino ad oggi.
"Essi hanno fermato nel marmo un momento del tempo; non rappresentano soltanto, come tutte le iscrizioni biografiche, i fatti personali, i sentimenti del defunto e dei superstiti; dietro i loro volti, ripresi in primo piano, nello sfondo si vedono muovere gli altri, i grandi, quelli che facevano storia."
"Itadakimasu. È il nostro modo di dire buon appetito. Ma non vuol dire proprio buon appetito, suona più come – punta un dito contro il mento e alza lo sguardo al soffitto – come umilmente ricevo in dono. Serve a esprimere gratitudine nei confronti di chi ha contribuito a questo piatto: i contadini che hanno coltivato il grano, le galline che hanno fatto le uova e i cuochi che hanno usato quegli ingredienti con sapienza."
Pensavo di dargli quattro stelle, ma nelle pagine finali è esploso con tutta la sua delicatezza.
Non pensavo di dargli il massimo forse perché mi sono sentita irrequieta durante la sua lettura: da un lato non vedevo l'ora di girare pagina ed arrivare al finale per scoprire come tutti quei dettagli andassero poi ad incastrarsi nel disegno generale; dall'altro mi sembrava una storia qualunque, anzi, forse anche un po' troppo tragica e ordinaria. Invece poi tutto si è dispiegato e la luce ha inondato tutta la trama..e niente, mi sono pure commossa.
Un piccolo libro, una grande lezione di vita.
Capitato nel momento giusto.